venerdì, Marzo 29
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BENVENUTI IN BIANCO E NERO
Voci e immagini del lavoro di accoglienza

A cura di Tra Me
Fotografie di Orlando MORICI

 

 

«Sono passati più di otto anni da quando Tra Me
ha avviato il progetto Altra Meta. Eppure sembra
ieri. Otto anni, quasi nove… Più di mille
richiedenti asilo sono passati nel nostro centro di
accoglienza. Oggi ne ospitiamo quasi 270. Il
millesimo arrivato si chiama Jameel. Che suona
un po’ come “già mille”, quasi un segno del
destino. Quelle cose che quando càpitano, quasi
non ci credi. Non è stato facile raccontare quello
che accade ogni giorno in Tra Me. Perché ogni
giorno è differente; perché ciò che ci circonda, i
contatti con i richiedenti asilo, ciò che vediamo e
ascoltiamo, ci cambia. È un lavoro che ti mette
alla prova, che stanca, che ti sfida a comprendere
culture diverse, a uscire da pregiudizi e stereotipi.
Che… o “lo” vivi, o non “lo” reggi. C’è il
momento in cui ridi a crepapelle e momenti in cui
le lacrime ti sopraffanno, perché la crudeltà
umana ti viene sbattuta in faccia in tutta la sua
realtà. Non è un lavoro in cui timbri il cartellino e
torni alla tua vita domestica. Ogni incontro,
confronto e scontro ti modificano. Le vite dei tuoi
colleghi, quanto ti è capitato durante la giornata,
quello che i richiedenti asilo ti hanno detto, te lo
tieni dentro, diventa tuo. E ti arricchisce, ti fa
crescere, ti rende migliore.»

 

 

Questo libro racconta, attraverso le voci dei protagonisti e le fotografie di Orlando Morici, il lavoro svolto ogni giorno dagli operatori dell’associazione Tra Me a stretto contatto con chi arriva nel nostro Paese per chiedere asilo.
Nata nel 2007 a Carignano, oggi l’associazione Tra Me gestisce, su incarico della Prefettura di Torino, il progetto “Altra Meta”, un C.A.S. (Centro Accoglienza Straordinaria) in “accoglienza diffusa” nel territorio del Comune di Carignano, poi esteso nel 2015 a Carmagnola e a Chieri, nel 2016 a Castagneto Po e dal 2021 a Moncalieri e Torino.
L’equipe gestisce circa 270 richiedenti asilo: uomini, donne sole con minori, famiglie. Una squadra di trenta dipendenti tra cui mediatori interculturali, assistenti sociali, psicologi, esperti del lavoro, educatori, insegnanti di lingua italiana per stranieri, infermieri, medici, amministrativi, esperti in comunicazione, manutentori, giardinieri, consulenti legali. Dal 2019 Tra Me è affiliata ad Arci Torino. Oltre all’accoglienza propone attività di promozione culturale e gestisce servizi rivolti a fasce di popolazione con fragilità sociali, attraverso progetti sviluppati con fondazioni ed enti locali del territorio.
Ad esempio, a Chieri i richiedenti asilo si sono occupati del ripristino e della manutenzione del Parco Tepice del Pellegrino, una piccola area verde nel cuore della città ed il Liceo A. Monti e l’IIS B. Vittone di Chieri hanno stipulato con Tra Me un contratto per la gestione delle loro aree verdi, permettendo ad alcuni beneficiari di occuparsene entrando in contatto con i giovani allievi. I richiedenti asilo sono anche stati coinvolti nel montaggio, gestione e pulizia degli spazi espositivi di manifestazioni come la Sagra del Ciapinabò di Carignano e la Sagra Peperone di Carmagnola.

Nelle fotografie presenti in questo volume, si raccolgono tanti volti di bimbe e bimbi, ragazze e ragazzi, donne e uomini del mondo migrante. Mentre si dà volto e dignità alle persone in cerca di liberazione e speranza, si vuole dare anche volto ai professionisti di Tra Me, donne e uomini che rappresentano l’immagine bella di questa Res Publica italiana capace di accogliere e di accompagnare, di dare solidarietà coniugata nel termine più politico di giustizia.

Uno spaccato-breve ma significativo-di come l’associazione Tra Me e tutti i suoi operatori sono riusciti a superare le paure di chi arriva in un posto ignoto e di chi, quel posto, lo abita da generazioni, occupandosi di costruire concretamente l’identità dell’incontro, del confronto e della relazione con gli altri. Con la consapevolezza che il vero nome dell’accoglienza è prossimità, nonostante le evidenti difficoltà che tutto il mondo sta affrontando, si sono resi prossimi per dimostrare che la fraternità è il significato del cammino che ognuno di noi percorre sulla terra.
Hanno reso possibile e reale l’art. 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, che dobbiamo attuare ogni giorno per-come dice Papa Francesco-costruire una comunità unita nella diversità e nella solidarietà.

Orlando Morici ha quarantasei anni ed è originario di Pinerolo (To). Appassionato di fotografia da quasi dieci anni, ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive. Oltre ad aver ricevuto diversi riconoscimenti, recentemente si è classificato secondo al prestigioso Urban Award di Trieste, nella categoria “Fotografia Creativa”. Dal 2018 lavora come manutentore e fotografo ufficiale presso l’Associazione Tra Me e attraverso i suoi scatti immortala sguardi, volti, mani e racconta le storie di chi è accolto come richiedente asilo nel nostro Paese, ma anche di chi accoglie. Sono le storie degli operatori, degli assistenti sociali e dei manutentori, degli psicologi e di chi ogni giorno si impegna, in Tra Me, per offrire dignità a chi scappa dalla guerra e dalle discriminazioni. Un lavoro complesso ma che fa parte ormai della realtà quotidiana delle nostre città

Con il patrocinio della Città di Carignano, della Città di Chieri e della Città di Moncalieri.

120 pagine – € 17,00

www.neosedizioni.it 

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