venerdì, Aprile 26
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PILLOLE DI STORIA / PRECETTORIA DI SAN LEONARDO

di Chiara Perin

Risalgono al 1150 le origini di San Leonardo, quando venne assegnata ai cavalieri Templari, ordine militare nato per custodire il Tempio di Gerusalemme. La regola dei templari imponeva ai cavalieri dell’ordine la più severa povertà. L’ordine si insediò in Chieri con lo scopo di dedicarsi all’accoglienza dei viandanti e dei pellegrini, ma anche all’assistenza di malati e dei bisognosi. San Leonardo era costituita dalla precettoria, cioè dalla casa del precettore e dei suoi confratelli e, dall’ospedaletto ossia il luogo di ricovero per pellegrini e bisognosi. Non era però l’unico nel territorio circostante, si annoverano anche l’ospedale di Santa Maria di Betlemme lungo la strada che da Torino porta a Pino, l’ospedaletto degli Antoniani divenuto in seguito monastero dei Gesuiti, uno verso Buttigliera, un altro verso Dusino mentre l’ultimo era collocato nei pressi di Cambiano.

La presenza di tutti questi centri ospitalieri lascia pensare che in questo territorio passasse la famosa “via romea”, una delle strade più frequentate dei pellegrini. Una ramificazione della via Francigena.

Nell’edificio a noi giunto, l’elemento più interessante conservato è un ambiente al pianterreno, coperto con una volta a crociera e completamente affrescato. Probabilmente  era una cappella, ma trovandosi all’angolo, non si può escludere che fosse l’ambiente adibito ad accoglienza. L’ordine dei Templari venne soppresso nel 1312 dopo l’ordine di Papa Clemente V.

La precettoria venne di conseguenza affidata all’ordine dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme anche conosciuti come Gerosolimitani o Cavalieri di Malta. La loro soppressione avvenne per volere di Carlo Emanuele III nel 1798, alla quale fece seguito la confisca dei beni ecclesiastici imposta dal governo giacobino.

L’edificio una volta giunto in mano a privati, venne più volte rimaneggiato e impropriamente utilizzato, fino a diventare parte integrante dell’Oratorio San Luigi.

Il Precettore Tommaso Ulitoto nel 1410 decise di rimaneggiare ed ampliare il complesso, per suo volere dovremmo trovare all’interno della struttura la sua lapide, ma dopo diverse vicissitudine ora è custodita presso i magazzini municipali. La facciata della Precettoria ospita alcuni dei cotti medievali più belli del nord Italia e non solo. Sul portale compaiono le croci biforcate dei cavalieri dell’ordine di Malta e i simboli dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, mentre nel rosone oggi tamponato, si possono ammirare le palmette cerchiate. Impossibile non notare sulla facciata le numerose tracce di chiusure e aperture di porte e finestre che indicano chiaramente i numerosi rimaneggiamenti. Tanto che nel 1851 la struttura andò in mano ad un carradore che la trasformò in officina, abbatté il campanile perché inutile e compromise gravemente gli affreschi della volta a botte.

Nel 1934 diventarono proprietari di tutto il complesso i Salesiani, che trasformarono ancora una volta i locali come il presbiterio e crearono un collegamento con l’oratorio, inoltre realizzarono due locali di servizio nella parte finale delle navate laterali della chiesa.

Oggi la Chiesa di San Leonardo è un unico ambiente con porticato. Il livello del pavimento risulta innalzato di circa 1,30mt rispetto all’antico per potersi allineare al piano di calpestio odierno.

Sorta come chiesa a tre navate e a tre campate, con presbiterio, oggi l’edificio conserva la porta di ingresso alla navata centrale  (forse della chiesa romanica del XII), ma anche la porta con cornice gotica.

Tra gli elementi decorativi andati perduti doviamo annoverare anche le colonne del protiro che furono coinvolte nell’abbattimento della struttura che copriva la facciata in epoca ottocentesca.

Essendoci documenti che attestano in modo certo quando avvenne la costruzione dell’edificio, questo diventa un strumento molto utile per riuscire a comparare e datare numerosi altri monumenti chieresi. In origine, quello che ora è un unico ambiente adibito a porticato era un edificio a tre navate e tre campate, sorretto da colonne caratterizzate dai mattoni arrotondati e sfalsati.

 

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