venerdì, Marzo 29
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Pillole di Storia / DON BOSCO 205 anni di storia

Giovanni Melchiorre Bosco nacque a Castelnuovo d’Asti ben 205 anni fa, ma di lui non si è mai smesso di parlare.

All’età di due anni perde il papà e continuerà a vivere con sua mamma, Mamma Margherita, che dovrà accudire 4 figli, ovviamente non con poche difficoltà dato il periodo.

A 9 anni Giovannino ha il suo primo sogno “profetico”, ancora oggi viene raccontato in tutti gli oratori salesiani e non solo! Quello è il suo primo incontro con Dio. I suoi famigliari non riescono a decifrare il significato del sonno, sono la mamma ipotizza che potrebbe diventare un sacerdote. Che qui ragazzi con cui si prendeva a botte altro che non erano il suo futuro: sarebbe diventato un sacerdote, anzi molto di più, un pastore di giovani anime.

La sua fede negli anni si irrobustisce grazie alla preghiera, alla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia e grazie all’amore filiale a Maria. In seguito a quel sogno, Giovanni decise di intraprendere il sacerdozio.

Dopo diversi imprevisti, lotte col fratello e, diversi lavoretti per potersi mantenere fuori casa, alla fine del 1831 decise di andare a studiare a Chieri.

Qui si stabilisce presso casa di Lucia Matta dove comincia a svolgere diversi lavoretti per poter diventare autonomo, questi gli torneranno utili nel momento in cui li insegnerà ai ragazzi che ospiterà nell’Oratorio di Valdocco a Torino.

Chieri è piena di palazzi, lapidi, chiede, altari e palazzi che ci ricordano la vita del Santo, per esempio in piazza Mazzini troviamo due luoghi cari: il primo è Palazzo Valfré, dove al piano terra, era situata una bottega artigiana di un falegname presso la quale Don Bosco lavorò come aiutante. Il secondo è Casa Marchisio che ospitò il giovane Don Bosco durante i suoi studi alle scuole pubbliche site proprio nell’attuale Via Vittorio Emanuele.

Presso la Chiesa Di Sant’Antonio, dove oggi troviamo una lapide, fondò la Società dell’Allegria, con cui tenta di avvicinare alla preghiera i suoi coetanei attraverso i giochi di prestigio, acquistando così, la loro considerazione.

Tra il 1833 e il 1834 Giovanni abita presso il caffè Pianta situato in via Palazzo di Città n° 3, qui pulisce i locali e passa le ore serali a servire al bar e a rassettare la sala del bigliardo. In cambio il proprietario gli offre il sottoscala come alloggio. Nel Seminario di Chieri trascorre circa sei anni. Grazie alla preghiera e agli studi raggiungerà finalmente il suo traguardo: essere Sacerdote. Capisce, in questo periodo, quanto i ragazzi siano importanti e deciderà di consacrare a loro la sua intera vita.

Negli anni del seminario, ogni mattina, Giovanni Bosco raggiungeva, attraverso la sacrestia, la Chiesa di san Filippo per poter fare la Comunione, siamo in una epoca dove infatti, era consentito fare la comunione solo di domenica. Don Bosco dirà: “Con questo mezzo ho potuto frequentare assai più la santa comunione, che posso chiamare a ragione il più efficace nutrimento della mia vocazione”.

Un altro luogo assai importante per Giovanni è il Duomo di Chieri. Qui presso l’altare della Madonna delle Grazie, il Giovanni Bosco studente veniva a pregare ogni giorno, per chiedere a Maria la grazia di realizzare la propria vocazione. Una volta diventato sacerdote verrà anche qui a celebrare Messa, senza dimenticare ovviamente la cappella del Rosario presso la Chiesa di Domenico.

Poco lontano da questa chiesa, troviamo il ghetto ebraico, qui era situata la bottega del libraio Elia Foa. La figura di quest’uomo è molto importanti per Giovanni, in quanto il libraio lo aiuterà, nonostante le difficoltà economiche incontrate da Don Bosco, a procurasi i testi di studio. Inoltre è da ricordare la sua apertura al dialogo con la comunità israelita.

Non meno importante è l’Istituto “Santa Teresa” in via Palazzo di Città, una iniziativa realizzata a Chieri da Don Bosco nel 1869, proprio grazie ad una donazione fece nascere una scuola femminile tuttora affidata alle figlie di Maria Ausiliatrice.

Questo articolo vuole essere solo una parentesi della vita di Giovanni Bosco, in quanto FORSE basterebbe un libro per raccogliere le sue imprese.

Molti sono i luoghi nel chierese e nel torinese da lui frequentati e da lui addirittura costruiti per i suoi ragazzi.

Oggi proprio a Chieri non possiamo non parlare dell’istituto scolastico retto dalla comunità dei Salesiani, la scuola “San Luigi” che incorpora la Chiesa di Santa Margherita e la precettoria di San Leonardo di cui andremo a parlare nei prossimi articoli.

 

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